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PasquaIl Salento è una terra ricca di tradizioni e molte delle più suggestive sono quelle che accompagnano il periodo della Settimana Santa.

Con la Pasqua del Signore viene segnata la fine della penitenza e la festa più grande si celebra a tavola. Periodo di rinascita, l’uovo, viene utilizzato per la preparazione dei dolci pasquali, tra questi il più diffuso è ancora oggi la “Cuddhura” Salentina, un grosso pane di forma circolare con incorporate molte uova (in numero dispari) sode col guscio, che solitamente le giovani donne regalavano ai fidanzati il giorno della Resurrezione. Anticamente durante la Quaresima era vietato mangiare dolci e bisognava attenersi scrupolosamente ad alcune regole cattoliche, finita l’astinenza dei 40 giorni si poteva festeggiare la rinascita di Cristo con dei dolci molto semplici e le uova simbolo a quei tempi di ricchezza. Le simpatiche forme che prendono il nome di “Pupa” – Bambola e “Caddhuzzu” – Gallo. Un tempo le cuddhrure venivano portate in chiesa il sabato santo per la benedizione che, nella solennità della Resurrezione, risvegliava l’idea di fecondità consacrandone il valore.
Il Pesce e agnello di pasta di mandorle è il dolce che non manca sulle tavole salentine nel giorno di Pasqua. L’agnello, nella simbologia cristiana, rappresenta il sacrificio di Cristo e, dunque, questo dolce è di profonde radici religiose. Non a caso la pasta di mandorla viene prodotta e confezionata in agnelli e pesci dalle suore di clausura del monastero benedettino di san Giovanni Evangelista a Lecce almeno dalla fine dell’Ottocento. Per molto tempo questo dolce era detto tuce te li signori, dolce per signori, per la sua prelibatezza e per l’elevato costo.
Le Cocule Salentine, polpettine di patate estremamente saporite e gustose, che parlano del Sud, dei suoi colori e dei suoi sapori.
Pasquetta, o lunedi dell’angelo, è la giornata della gita fuori porta a contatto con il verde, la natura ed il mare. Si preparano pietanze come la pasta al forno e numerose focacce per trascorre una giornata in armonia con i propri amici e familiari.
Ed infine Lu Riu, antica tradizione dei leccesi di trascorrere la giornata con una gita fuori porta, una breve scampagnata nei dintorni della città il giorno successivo al lunedì dell’Angelo. Sia il nome che la tradizione sembrerebbero affondare le radici nella venerazione dei Leccesi verso la Madonna di Loreto, la cui forma dialettale (d’Aurio, d’Auriu) è stata trasformata fino a diventare Lu Riu. La devozione dei fedeli si manifestava nel pellegrinaggio alla chiesa a Lei dedicata, edificata nell’XI secolo, situata nelle campagne a nord della città, pellegrinaggio al termine del quale i devoti erano soliti consumare i pasti portati da casa. Quindi rigorosamente pranzo al sacco, un pic-nic in perfetto stile salentino!
In questo viaggio, durante il vostro soggiorno a Lecce, Gianna vi svelerà racconti e ricette tradizionali, che vi faranno assaporare il vero valore e sapore della tradizione pasquale salentina, a tavola!
Al termine delle preparazioni, pranzo o cena con vini in abbinamento. Gianna sarà lieta di giudarvi in una soprendente degustazione tecnica.

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