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Cucina PoveraSlow life è l’espressione che più rappresenta il modo di vivere salentino, qui il ritmo della vita scorre lento, i residenti lo sanno, è un comportamento che viene loro spontaneo e i turisti rimangono affascinati dai movimenti morbidi dei lavoratori del primo mattino, i pescatori, i contadini, i mercanti. La Slow Life salentina è contagiosa ed è un toccasana per il benessere del turista, tanto da essere inclusa in quella serie di attività che danno vita alla “Salentoterapia”. Ben diverso dal “dolce far niente”, questo stile di vita produce efficienza anche senza il bisogno della frenesia, è un modo sostenibile di vivere la vita che giova ai rapporti umani.

Tutte le attività proprie del territorio, la pesca, l’agricoltura, l’artigianato scorrono con un ritmo lento e spingono ad un atteggiamento riflessivo. Cardine di questo aspetto “slow” è il cibo. Il concetto che, negli ultimi anni, è diventato un presidio internazionale, lo Slow Food appunto, trova nel Salento la sua dimensione ideale. Qui, nella dieta quotidiana, i prodotti di stagione la fanno da padrone e vengono sapientemente preparati in tradizionali, quanto lunghe, ricette. I pasti, così come recita il vangelo dello slow, sono sacri e necessitano di un tempo esclusivamente dedicato. I Salentini fanno il possibile per dedicare al pasto la giusta pausa dalle altre attività della giornata e cercano di trasmettere questa cultura anche ai turisti che visitano il territorio.

Slow Food è una associazione internazionale non profit impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali

I Presidi di Slow Food in Puglia nascono con lo scopo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale e dal degrado ambientale. I presidi slow food sono , come dice il nome stesso , una garanzia a tutela della biodiversità , delle tradizioni , del territorio. Ricordiamone alcuni come il Capocollo di Martina Franca, il Pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto e la Cipolla Rossa di Acquaviva delle Fonti.
Grazie al progetto “presidi slow food” , avviato in Italia nel 1998 , si sono potute preservare razze animali, specie vegetali, formaggi, pani e salumi che rischiavano l’estinzione a causa di tecniche di agricoltura , industria alimentare e commercio di tipo massivo.
La qualità di un pasto parte dalla selezione delle materie prime. La maggior parte delle aziende agricole salentine sono di dimensione familiare, con manodopera che tramanda il mestiere da generazioni, spesso utilizzando antichi ma efficaci metodi di coltivazione. Per questo il controllo e l’attenzione alla qualità del prodotto sono migliori, ne è un indice anche la quantità di produzioni che nel Salento si fregiano dei marchi di denominazione protetta (DOP).

La pesca non è da meno. I mare e i suoi frutti sono da secoli fonte di vita per questa terra e il mare del Salento è ricco di tante varietà di pesci, pescati con altrettante tecniche di pesca. Dalla Traina alla Ricciola, al Dentice, alla Palamite, fino alla caratteristica pesca alla Lampàra, metodi tramandati di padre in figlio, che ormai fanno parte della cultura popolare e ai quali i turisti possono prendere parte, partecipando alle numerose battute di Pescaturismo, organizzate soprattutto nella bella stagione.
Se invece site curiosi di assistere o partecipare alla raccolta delle olive o alla vendemmia, allora i periodi giusti per visitare il Salento sono rispettivamente il periodo tra settembre e novembre e l’inizio dell’autunno.

La produzione del vino e dell’olio sono veri e propri riti, che coinvolgono intere famiglie e accrescono il valore di queste eccellenze, fondamentali nella dieta mediterranea, che la natura ha donato al Salento.

Per assaporare il gusto dello “slow food salentino”, non potete esimervi dall’assaporare, ma soprattutto cucinare, alcuni piatti tipici.

Vi aspettiamo nella terra che sa unire i ritmi passionali della Taranta, con il lento scorrere della vita.
La Slow Life salentina vi aiuterà a rallentare il ritmo delle vostre attività quotidiane!

La mascotte: la tartaruga “BELLU BELLU”

Un’originale tartaruga multicolore, che si chiama “Bellu Bellu”, è la mascotte di tutta la campagna informativa legata alla “Salento Slow Life”.
Per chi non conoscesse bene la lingua salentina, l’espressione dialettale “bellu bellu” rappresenta proprio un incentivo, un invito ad andare piano, a fare e a muoversi con calma. Ancora un ulteriore conferma, quindi, che in questa terra “lento” è legatissimo a “bello”.

Lo slogan diventa quindi ancora più comprensibile: Bellu Bellu …e campi cent’anni!

#BELLUBELLU

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